Diario di Stefano, giorno 8

Ottavo giorno, 28 maggio

Sveglia presto, si fanno le valigie, oggi è giorno di partenza, si ritorna a casa.

Si mette da parte la roba sporca per cercare di salvare quella pulita, tanto a casa si laverà tutto comunque.

Fango, ho visto tanto fango è la cosa che credo ricorderò per un po’ di tempo.

Ieri abbiamo provato a lavare le nostre macchine, ma bisognerà farlo più volte.

Ci rechiamo in segreteria per comunicare la partenza e qui parte la commozione.

Siamo tutti lì davanti ad aspettare il proprio turno, ci sono alcune delle persone che sono state la nostra “famiglia” per una settimana che iniziano a piangere … ci si abbraccia ci si stringe, lacrime a fiumi.

Fino a ieri si discuteva anche animatamente su su come fare questo o quel lavoro, e adesso si piange insieme?

Si, siamo esseri umani, siamo donne e uomini e facciamo parte della Croce Rossa Italiana.

Diario di Stefano, giorno 7

Settimo giorno 27 maggio

La solita sveglia, i soliti preparativi … siamo all’ultimo giorno di lavoro, domani si parte.

Questa notte una parte degli operatori hanno lavorato, hanno portato via con ruspe, bobcat ed escavatori gran parte del materiale alluvionato accantonato nelle strade.

Noi andiamo nel solito quartiere ed aspettiamo chiamate per gli interventi da svolgere per il ripristino della vita normale.

Ne sono arrivati 4: il primo è lo svuotamento di una cantina a cui si accede solo con la scala, da una botola, il secondo un garage, gli ultimi un box e ancora una cantina.

Il termine dei lavori è stato all’incirca alle 17.30.

Ritornati alla base, la pulizia dei mezzi e dei materiali è stato anche simpatico. Mentre stavamo pulendo, ci ricordavamo i vari episodi accaduti e gli aneddoti capitati.

Serata in allegria per il festeggiamento di un compleanno.

A nanna …domani si parte.

Diario di Stefano, giorno 6

Sesto giorno 26 maggio

H 8.00: colazione e briefing.

Uscita per Forlì con le solite squadre, anche noi siamo sempre “Idro 5”.

Ci chiamano indicandoci una via dal nome conosciuto, arriviamo al civico e riconosciamo i proprietari.

C’eravamo già stati il giorno prima: il loro problema riguardava il pozzo artesiano realizzato tempo fa, con la falda alzata, continuava ad uscire acqua.

Con il nostro intervento abbiamo aspirato il liquido e pulito il piazzale ed il giardino.

Nel pomeriggio abbiamo effettuato ben 4 interventi di pulizia piazzale/giardino ed uno di svuotamento da liquido.

 Alle 20.00 dalla segreteria è arrivata comunicazione che i soccorritori lavoreranno di notte.

Serata in compagnia prima del riposo notturno.

Diario di Stefano, giorno 5

Quinto giorno 25 maggio

Ormai è diventata una routine: sveglia al mattino presto, colazione ed uscita subito dopo le 8.00, direzione Forlì.

Nella stessa strada c’è ancora tanto da fare. Due ville confinanti hanno ancora il seminterrato allagato e dobbiamo svuotarle.

Sul posto ci aspettano i proprietari che ci raccontano la loro storia:

sapevano che l’ondata di piena sarebbe arrivata, ma non sapevano quando e con che intensità. Hanno detto che sentivano da lontano grida e a quel punto hanno provato a inchiodare tavole dietro la porta di casa ma non hanno fatto in tempo, l’acqua è entrata e in un baleno è salita riempiendo garage e cantine.

Terminato questo servizio, siamo andati in una pizzeria d’asporto per aiutarla ad aprire questa sera.

Verso le 17.30 la nostra Sala Operativa, su indicazione del comune, ci invia a fare 2 sopralluoghi in collina vicino a Predappio. In un punto è stata segnalata una frana con potenziale pericolosità per una casa, nell’altro, un fiume esondato ha fatto crollare alcune strutture adibite ad allevamento dei polli … almeno 5000 i pulcini morti.

Subito dopo siamo tornati alla base relazionando quanto constatato. Fine della giornata lavorativa ore 20.00

Diario di Stefano, giorno 4

24 maggio

Mattinata all’insegna del caldo 

Alle 9.00 l’afa si fa già sentire …

Partiamo insieme alla solita squadra per la zona di via Bologna a Forlì dove è arrivata la segnalazione di un’abitazione già sgomberata dall’acqua ma con il cortile e il giardino messi male…

Arrivati sul posto, il proprietario ci fa vedere un berso’ di legno, e ci spiega che l’acqua l’ha solo spostato ed alzato la richiesta è quindi di risistemarlo ma, dopo un attento sopralluogo, lo abbiamo dichiarato inagibile, l’onda di piena, infatti, l’ha reso inutilizzabile.

Quindi utilizzando varie attrezzature, l’abbiamo abbattuto, liberando il cortile e una parte del giardino dalle macerie e fango.

Subito dopo siamo andati presso una rivendita di mobili a pulire con una lancia antincendio, usata come idropulitrice, l’entrata del locale e del passo carraio.

Alle 19.00 terminato il servizio siamo rientrati al campo base.

Diario di Stefano, giorno 3

23 maggio – terzo giorno: 

al mattino, durante il briefing ci dicono di portare a termine il lavoro iniziato il giorno precedente. Dopo aver fatto il pieno alle nostre attrezzature, ci rechiamo presso l’officina che avevamo iniziato a liberare dal fango. 

Il proprietario aveva già iniziato a lavorare con un gruppo di ragazzi adolescenti (ce ne sono a decine armati di scope, pale e tira acqua, venuti qui per aiutare …), noi iniziamo a tirare via liquido e fango con la nostra motopompa.

Dopo un paio d’ore iniziano i problemi: oltre al fango che inizia a compattarsi, in una attività come un’officina meccanica ci sono una miriade di materiali come carta, buste contenenti ricambi ecc. che vanno a tappare la bocca del tiraggio mandando il pompaggio in blocco. 

Arriva un anziano signore, un vicino di negozio, e dice: “Antonio ricordati che nell’angolo in fondo dietro il ponte hai il pozzo artesiano…”

Noi non siamo ingegneri idraulici, ma ci viene un’idea: dopo un rapido briefing tra noi volontari, decidiamo di localizzare il pozzo. Dopo averlo trovato, inseriamo una pompa di piccole dimensioni e con l’acqua che ci procuriamo rendiamo più liquido il fango. Trovata azzeccata! Il pompaggio torna ad essere efficace e alle 14.00 la pompa non serve più.

I volontari ripuliscono alla perfezione e dopo aver fatto arrivare sul posto un mezzo CRI adeguato, spostiamo quasi tutte le macchine sul piazzale retrostante.

L’officina ormai è libera dal fango e dall’acqua, bisogna solo chiamare gli spurghi per terminare il lavoro sul piazzale. 

La nostra squadra ha fatto un bellissimo lavoro, come dimostrato anche dai complimenti del proprietario dell’officina che ci ha raccontato episodi molto toccanti accaduti durante l’arrivo della piena. 

Serata al campo base e poi il meritato riposo.

Diario di Stefano, giorno 2

Secondo giorno: ormai abbiamo fatto squadra. Ci chiamano “Idro 5”, abbiamo in dotazione su un carrello da trasporto una idrovora da 6000 litri/ora. Ci mandano in una zona in cui tutti gli abitanti sono stati evacuati con i gommoni. L’acqua, in alcuni punti, ha superato anche i 4 metri di altezza.

Inizia il nostro lavoro di svuotamento di cantine, piano terra di case e di locali adibiti ad attività lavorative più svariate. 4 i nostri interventi totali della giornata: tre abitazioni ed un’officina meccanica non ancora totalmente liberata dal fango. Torneremo domani, la nostra giornata lavorativa è terminata alle 21.30 con doccia, cena e meritato riposo.

Molte persone non hanno più nulla, hanno perso veramente tutto, ma la loro proverbiale forza nel non abbattersi mai è emersa da subito. A mezzogiorno ci hanno invitato a mangiare con loro, offrendoci costine, salamelle crescione ecc. È stato molto difficile fare capire loro che non potevamo accettare.

Loro sono sempre quelli della Ducati, Ferrari e del Parmigiano Reggiano… le cose, le sanno fare… e bene.

Diario di Stefano, giorno 1

Bresso, domenica 21 maggio, ore 6,30 appuntamento per la partenza verso l’Emilia Romagna, i colleghi arrivano da diverse province lombarde, si fa poi una colonna unica e ci si ritrova in località Fiorenzuola con la CRI provinciale di Pavia.

Si, Emilia Romagna … terra di Ducati, Ferrari e Parmigiano Reggiano ma anche di gente che in questo momento ha bisogno d’aiuto per via dell’inondazione causata dallo straripamento di ben 21 fiumi.

Arriviamo a Forlì alle 13.00 presso il Palafiera, è qui che è stato approntato il campo base per le varie associazioni di volontariato che opereranno sul territorio. Ci registriamo e prendiamo possesso del posto letto in un padiglione della fiera dove dormiranno circa 300 volontari.

Verso le 16.00 usciamo per un intervento: lo svuotamento di una cabina elettrica dell’Enel. Partiamo con il nostro abituale spirito pionieristico e quando siamo sul posto collaboriamo in sintonia con le altre associazioni.

Alle 20.30 dobbiamo arrenderci: nonostante il nostro intervento, l’acqua che viene aspirata dalle pompe, rientra ancora verso lo stesso posto. Ci si organizza allora per il giorno dopo. Si rientra, cena, debriefing e nanna. Il primo giorno è andato.

Diario della nostra esperienza di soccorso in Emilia Romagna

La nostra esperienza di soccorso in Emilia Romagna

Paderno Dugnano, maggio 2023

Le alluvioni ed esondazioni in Emilia-Romagna dell’ultimo periodo hanno sconvolto un’intera comunità. Il bilancio è drammatico e le necessità in continuo aumento. 

La Croce Rossa Italiana, parte del sistema di Protezione Civile, è impegnata sin dalle prime ore dell’emergenza nelle operazioni di soccorso ed evacuazione in aiuto della popolazione e dei territori colpiti. 

Tra di loro, anche due volontari del Comitato di Croce Rossa Italiana – Comitato di Paderno Dugnano, abbiamo raccolto il racconto di uno di loro Stefano Guantario.

Ognuno di noi nel nostro piccolo può dare una mano. Come? Tramite una donazione. Di seguito i dettagli:
Beneficiario: Associazione della Croce Rossa Italiana ODV
Banca: Unicredit SPA
IBAN: IT93H0200803284000105889169
BIC SWIFT: UNCRITM1RNP
Causale: ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA

Visualizza la galleria di immagini dei nostri volontari impiegati nell’Alluvione in Emilia Romagna

*clicca sui bottoni qua sotto per sfogliare il diario di Stefano*